Il 12 marzo 2019 il mondo ha celebrato il trentesimo anniversario della nascita del web. Nel 1989 avevo 53 anni ed ero direttore della Fondazione Giovanni Agnelli di Torino. Collaboravo con la Fondazione Giovanni Agnelli da 22 anni, ne ero direttore da 13 e lo sarei rimasto fino al 2001, quando il 12 maggio fui eletto alla Camera dei Deputati.
In quegli anni ho partecipato al dibatto pubblico italiano con modalità e strumenti tipici dell’era pre-web: articoli e interviste su giornali e riviste, libri, organizzazione e partecipazione diretta a convegni e tavole rotonde, interventi e trasmissione televisive.
Nel corso dei 25 anni mi sono interessato di immagine dell’Italia nel Mondo, di riforma dello stato, di federalismo, di cambiamento tecnologico, di evoluzione demografica, di migrazioni internazionali, di relazioni internazionali, di geo economia, di dialogo fra gli Universi Culturali…
Il sito Fragmenta Vitae documenta questa presenza nel dibattito pubblico durante gli anni 1967/2001 e nel tempo immediatamente successivo 2001/2006 dedicato alla vita politica e parlamentare.
La mia vita professionale e in particolare l’esperienza di Direttore della Fondazione Giovanni Agnelli si è realizzata in un’Italia ormai definitivamente scomparsa. Questo carattere di scomparsa definitiva da ai documenti conservati un sapore di reperto archeologico, cioè di espressione di un tempo lontano e ormai definitivamente concluso. Questo sapore “archeologico” ne accentua forse l’interesse perché la Fondazione che ho gestito, e cioè le iniziative che descrivo, sono ormai impossibili. Oggi sono venute a mancare tutte le condizioni – culturali, umane, politiche, economiche, sociali – che le hanno rese, per un brevissimo arco di tempo, possibili.
Il sito Fragmenta vitae è stato pensato con un intento di salvaguardia della memoria di un’esperienza che fiorì in un Mondo del tutto privato, in una Società Civile molto responsabile, consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri, all’ombra di una grande industria privata ancora italiana.
L’iniziativa più rilevante che assunsi nella vita parlamentare, dal 2001 al 2006, fu la promozione di uno Statuto Internazionale per il Bacino Sacro di Gerusalemme . In questo quadro feci anche un sito che qui viene ricostruito, e riproposto; il sito Jerusalem future.
Il sito Jerusalem future parla di un problema strategico, apparentemente irrisolvibile, estremamente pericoloso da cui dipenderà sempre la pace in Medio Oriente e quindi nel Mondo: lo status del Bacino Sacro, cioè della piccola porzione di territorio in cui sono presenti i Luoghi Sacri ebrei, islamici e cristiani all’interno della mura di Gerusalemme.
Non ha quindi alcun sapore archeologico ma invece indica un obbiettivo meritevole di essere perseguito sempre.
ll sito Jerusalem future nasce quindi come un promemoria di una mia personale esperienza e con una speranza: di suggerire a qualcuno – un politico, un attivista, un uomo o una donna semplicemente di buona volontà – di farsi carico dei problemi che vi sono esposti e di continuare a indicare lo Statuto Internazionale del Bacino Sacro come l’unica soluzione efficace per garantire la Pace e il Dialogo fra le tre religioni.